Walter Kasper, um colaborador próximo do Papa, defendeu hoje uma "limpeza" na Igreja Católica com a condenação dos culpados de abusos sexuais de menores.
O Cardeal Walter Kasper, um colaborador próximo do Papa, defendeu hoje uma "limpeza" na Igreja através da condenação dos culpados de atos de pedofilia e da indemnização das vítimas.
"Já chega. É preciso fazer a limpeza na nossa Igreja", declarou numa entrevista ao jornal La Repubblica.
"Os abusos sexuais de menores por parte de responsáveis do clero são actos criminosos, vergonhosos, pecados mortais inadmissíveis", adiantou o prelado alemão, presidente do Conselho Pontifício para a Unidade dos Cristãos e membro de várias congregações do Vaticano.
Bispos irlandeses demitidos
Segundo o Cardeal Kasper, "o Papa não tem intenção de ficar a olhar" sem agir e exige "a tolerância zero em relação aqueles que são culpados de más condutas tão graves".
Provas da determinação de Bento XVI são, segundo Kasper, as recentes demissões de bispos irlandeses acusados de terem encoberto abusos sobre crianças realizados durante dezenas de anos por padres.
O Papa "não vai parar aqui", assegurou o cardeal, referindo a carta pastoral à Igreja da Irlanda prevista para as próximas semanas.
Abusos em escolas na Alemanha
O Cardeal Kasper sugeriu mesmo que aquela mensagem podia ser alargada a toda a Igreja.
"Creio que um problema tão melindroso, que apareceu não apenas na Irlanda, mas também na Holanda, na Alemanha e nos Estados Unidos, merece uma análise mais vasta relativa à Igreja universal e não a um único país", explicou, adiantando caber "ao Santo Padre decidir".
Ao escândalo da pedofilia que envolveu o clero da Irlanda, divulgado no final de 2009, juntaram-se nas últimas semanas revelações de abusos sexuais nas escolas católicas na Alemanha, nomeadamente no coro dos pequenos cantores de Ratisbona (Baviera), dirigido durante perto de 30 anos pelo irmão do Papa, Mons. Georg Ratzinger.
(Fonte: ‘Expresso’ online correcção do título de Georg Ratzinger que é Monsenhor e não Bispo)
Nota de JPR: no ‘L’Osservatore Romano’ vem desmentido que durante o período de direcção de Mons. Georg Ratzinger, hoje com 86 anos, tenham ocorrido os referidos abusos, ainda assim este colocou-se inteiramente ao dispor para depor perante a justiça alemã, caso esta o entenda necessário.
Para quem entenda italiano transcrevemos artigo sobre esta matéria publicado no “L’Osservatore Romano” de hoje em AQUI:
La Chiesa opera con rigore per fare luce su quanto accaduto in istituti religiosi
Massima chiarezza sugli abusi in Germania
Ratisbona, 6. La diocesi di Ratisbona esaminerà le accuse di abusi sessuali che sarebbero avvenuti nel coro dei Regensburger Domspatzen "con la massima trasparenza". È quanto ha affermato il portavoce della stessa diocesi, Clemens Neck, che ha anche annunciato l'istituzione di una commissione di indagine ad hoc, a conferma che, con un rigore e un coraggio esemplari, non si ha nessun timore a fare chiarezza persino sulla base di accuse fino a questo momento non accompagnate da riscontri oggettivi.
Del resto, la notizia di un caso di abuso avvenuto negli anni Cinquanta nel convitto dove alloggiavano i coristi, era stata diffusa dallo stesso vescovo, Gerhard Ludwig Müller, in una lettera pubblicata sul suo sito in rete, destinata ai famigliari delle vittime. Il presule aveva appunto riferito di essere venuto a conoscenza di un caso per il quale fu condannato il direttore del convitto, nel frattempo deceduto. E aveva invitato chi è a conoscenza di fatti a fornire informazioni per individuare vittime e colpevoli di eventuali altri episodi dello stesso genere. Ulteriori dettagli sui casi in questione sono specificati in un comunicato che pubblichiamo qui a fianco.
Agli abusi compiuti in alcuni istituti cattolici tedeschi è stata dedicata anche parte della recente assemblea dei vescovi tedeschi. Le diverse diocesi nel cui territorio sono presenti tali istituti stanno operando con la massima trasparenza e serietà. Il direttivo del coro di Ratisbona si è detto costernato per i casi di pedofilia registratisi in ambito ecclesiastico, compresi quelli che sarebbero avvenuti nella celebre istituzione dei Regensburger Domsplatzen. "Il direttivo del Coro - si legge in una lettera pubblicata sul sito in rete della diocesi di Ratisbona - ha seguito con grande attenzione le notizie sui casi di abusi sessuali in istituzioni religiose. Siamo costernati per il fatto che simili fatti vergognosi siano avvenuti in istituzioni ecclesiastiche". Si legge ancora nel sito: "Abbiamo saputo che anche un ex allievo del Coro (all'inizio degli anni Sessanta) ha riferito alla stampa abusi sessuali". "In base a quanto previsto dalla Conferenza episcopale tedesca - aggiunge la lettera - le ammissioni dell'ex allievo sono state inoltrate alla psicologa Birgit Boehm, responsabile diocesana per i casi di abusi. La signora Boehm ha cercato di mettersi in contatto con la presunta vittima degli abusi. Sulla base delle conoscenze che si hanno al momento, non è tuttavia ancora chiaro se gli abusi siano avvenuti nella nostra istituzione o nella scuola elementare di Etterzhausen (attuale Pielenhofen)". La lettera cita anche il caso già segnalato dal vescovo di Ratisbona: "Attraverso un articolo di stampa degli anni Cinquanta, che ci è pervenuto, siamo venuti a conoscenza di una informazione concreta relativa a un abuso sessuale.
L'allora responsabile del collegio, a quanto ne sappiamo, era stato condannato per questo". A tutt'oggi comunque - continua la lettera - "non disponiamo di ulteriori elementi concreti su casi sospetti di abusi all'interno del Coro di Ratisbona".
(© L'Osservatore Romano - 7 marzo 2010)
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