Obrigado, Perdão Ajuda-me

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As minhas capacidades estão fortemente diminuídas com lapsos de memória e confusão mental. Esta é certamente a vontade do Senhor a Quem eu tudo ofereço. A vós que me leiam rogo orações por todos e por tudo o que eu amo. Bem-haja!

terça-feira, 9 de junho de 2009

Importante homilia do Cardeal Bagnasco – “sem trabalho a família entra em crise”

Bagnasco: senza lavoro la famiglia entra in crisi

«Beati i costruttori di lavoro». In un momento storico nel quale le difficoltà eco­nomiche e la perdita del lavoro sono notizia di tutti i giorni, l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardi­nale Angelo Bagnasco, non ha esitato a chiamare beati, perché «partecipano all’edificazione del bene comune», co­loro che il lavoro lo «costruiscono». In occasione dell’annuale appuntamen­to del Pellegrinaggio del mondo del la­voro ha dato voce alle «preoccupazio­ni di tanti lavoratori e tante famiglie», ha parlato del «Vangelo del lavoro» ed ha ricordato l’attenzione della Chiesa che «è chiamata a portare la salvezza e la gioia del Signore ad ogni essere u­mano nella piena concretezza e nella faticosa complessità della condizione umana».

Il porporato ha poi richiamato tutti a impegnarsi attivamente per la costru­zione del «bene comune» ricordando «la misura alta delle responsabilità che ognuno ha, in forme e misure diverse, rispetto al vivere sociale». Nell’omelia che ha pronunciato al santuario geno­vese, l’arcivescovo ha definito il lavoro come «parte speciale di quelle condi­zioni indispensabili che una società ve­ramente umana deve garantire perché ognuno, singoli e gruppi, possa non so­lo sopravvivere e vivere ma, ancora di più, realizzare sé stesso secondo il di­segno di Dio». Se il lavoro è fondamen­tale per l’uomo e per la società civile, la sua mancanza porta facilmente il sin­golo alla rovina e la collettività allo sban­do. Se l’uomo perde il lavoro, ha ag­giunto infatti il porporato, «si sente toc­cato nell’intimo della sua dignità e del­le sue innate aspirazioni ossia espri­mere sé stesso e sentire di partecipare alla vita della comunità». «La mancan­za di lavoro - ha proseguito - incide pe­santemente anche sul tessuto familia­re » al punto che «i rapporti non di rado si fanno più tesi» e la casa «anziché es­sere lo spazio dove si rientra volentieri diventa il luogo di nuovi problemi e ten­sioni ».

La mancanza di lavoro, poi, è particolarmente grave per le giovani ge­nerazioni alle quali è affidato il compi­to di costruire il futuro ed il bene co­mune. «La disoccupazione - ha affer­mato ancora Bagnasco nell’omelia - af­fligge tristemente il mondo dei giova­ni, specie in rapporto al loro futuro per­sonale e sociale» al punto che «il pro­getto famiglia si allontana nei tempi, crescono i fenomeni della disgregazio­ne » e «aumenta la tentazione della cri­minalità » al punto che «è la stessa so­cietà che si scompagina». Nonostante tutto, però la realtà delle cose non de­ve mai distruggere la speranza.

A que­sto proposito, l’arcivescovo ha infatti sottolineato che, anche se «la disoccu­pazione morde», «i segnali positivi non mancano» come non mancano «la vo­lontà, l’intelligenza e l’energia di molti per tenere le attuali posizioni lavorati­ve, per inventare ed innovare». «Per questo - ha aggiunto - la disperazione ed il disfattismo non devono prevalere e paralizzare gli sforzi, da qualunque parte vengano». All’inizio dell’omelia il cardinale aveva anche fatto un breve accenno alla glo­balizzazione affermando che quest’ul­tima «ambiva a porsi come il destino maturo del mondo» ma che invece, «stando al volto che finora ha dato di sé, ha mostrato i lati della sua fragilità e l’incompiutezza rispetto alla necessa­ria vocazione ad essere strumento co­struttivo per il bene dei Paesi e dei po­poli».

Parlando nello specifico della situazio­ne genovese, Bagnasco ha poi espres­so tre desideri, tre 'sogni': «Che non si perda nulla di quanto vive ma che si in­crementi ciò che in questo momento è in disagio e teme per il futuro»; che «nel momento della ripresa economica i ne­cessari adeguamenti industriali siano realtà» e «che nessun segmento dire­zionale, da sempre radicato nel nostro territorio, prenda il volo per altri lidi». Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei (Ansa). Qui accanto il santuiario della Madonna della Guardia (Ansa)


Adriano Torti

http://www.avvenire.it/Cronaca/Bagnasco+senza+lavoro+la+famiglia+entra+in+crisi_200906090817328130000.htm

O Presidente da Conferência Episcopal Italiana e Arcebispo da Diocese de Génova, Cardeal Angelo Bagnasco, proferiu esta importante homilia totalmente dirigida aos problemas do mundo do trabalho no Santuário genovês de Nossa Senhora da Guarda.


(JPR)

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